Wednesday, August 19, 2009

Mela verde (marcia) : un ideale tutto italiano?

Prendete una soubrette/ presentatrice/stuntwoman/laureta in lingue, con tanta voglia di partecipare alla cosa pubblica (almeno da come dice lei stessa), senza alcuna nozione ne di politica ne di fisica ne di ecologia ne di sicurezza ne di informatica e tecnologie, fatela assistere ad un paio di comizi/raduni di forza italia, datele internet e otterrete il blog di gabriella carlucci (o super gabri, come la chiamavano qualche tempo fa in televisione) : una perfetta miscela di ignoranza, violenza, presunzione, arroganza, newbigottismo, populismo, dabbenaggine.

Miscela esplosiva che, censura o non censura, purtroppo per super gabri, non può certamente passare inosservata (non é certamente la TV!) sulla rete; forse super gabri ha fatto male i conti, chissà, oppure é anche questa una trovata per far parlare di lei (si sa che oggi
la popolarità é tutto e comunque si parli é bene che ciò avvenga, comunque e sempre!). Insomma, non rispondere a centinaia di lettere aperte indirizzate a lei é un conto ma addirittura aprire un proprio blog (luogo aperto a tutte/i per antonomasia) e pensare che ci possa scrivere di tutto impunemente....

Personalmente ho postato almeno tre o quattro commenti
ad alcuni post della sig.ra carlucci ma non me ne sono visto pubblicare manco mezzo; ammetto che forse in un paio di essi sono stato abbastanza duro senza tuttavia cadere nell'offesa; come si fa a mantenenre calma, lucidità e raziocinio quando si leggono cose del genere? Quando un politico o sedicente tale si accanisce contro chi invece cerca di snellire e risolvere problemi reali che generano altri problemi ben più gravi? Viene naturale dunque pensare che l'on. carlucci abbia a cuore ben altre questioni che quelle del bene delle persone e che ella faccia le leggi o senza aver la minima idea di cosa siano le cose importanti o cercando di favorire qualcuno dei suoi amichetti. La levatura dell'on. si evince del resto anche da episodi come questo, esempi lampanti di civiltà e morale per tutte/i.

Non si può certamente pretendere che chi abbia tanto a cuore il paese possa pensare a cose futili come queste, che si debba o si possa prender la briga di porre attenzione dove parcheggi la propria autovettura da 100mila euro.
Bisogna ammettere che però l'on. carlucci di fegato, caparbia e determinazione ne ha da vendere, basta osservare (difficilmente ci si riesce senza rimanere attoniti!) con quale maestria si divincoli (!) tra le decine (che sono "solo" quelli realmente pubblicati!) di commenti ad
uno dei suoi post più famosi per gli internauti e non solo, divenuto un cult per gli addetti ai lavori (in questo caso niente di meno che fisici e ricercatori!) e su cui l'onorevole non solo non ha vauto la decenza di far calare quantomeno un velo pietoso ma si é presa anche la briga di alimentare con altri articoli/risposte che non fanno altro che rendere il mito sempre più...inarrivabile!
Agli intellettuali non manca di notare il parallelismo tra la carlucci e i filosofi sia antichi che moderni!
Ma ciò che più di ogni altra cosa lascia di stucco, facendo rimanere l'avventore del sito della carlucci senza parole, é quel magico connubio di blog politico / enogastronomia-televisiva-da-4-soldi che davvero spiazza; chi si ferma qualche attimo a meglio rifletterci su non può escludere a priori che possa trattarsi di una genialissima ed originale trovata per catturare l'attenzione di tutti coloro che condividono gli ideali della sig.ra carlucci, che sono poi quelli di chi ama il proprio paese e le sue tradizione ma che non disdegna, ogni tanto, di discutere in politichese, dicendo la propria e, perché no, confrontarsi con i propri concittadini : brava super gabri, sei una perfetta italiana!

Saturday, August 08, 2009

ROMPIAMO IL GUSCIO!

La tendenza più diffusa dell'essere umano (principalmente maschio e occidentale) é quella di lasciarsi andare (dunque di assecondare) a ciò che la società dei consumi (ossia quell'insieme di altri pochi esseri umani organizzati per riuscire a trarre il maggior numero di profitti possibili nel più breve tempo possibile fottendosene di tutto e di tutte/i) gli propina quotidianamente : consumare, sempre, di più.
Così facendo egli non si serve dell'unico mezzo che lo contraddistingue da tutti gli altri esseri viventi "senzienti" : la critica, dunque la possibilità di ribellarsi a qualsiasi più o meno subliminale comandamento per cominciare ad adottare un comportamento più in linea con le proprie idee, con la propria etica (ovviamente laddove e quando questi aspetti facciano minimamente parte del bagaglio individuale).

Il comandamento al consumo ci rende schiavi della soddisfazione dei nostri desideri apparenti, ci omologa a standard che si trovano molto in alto nella gerarchia dei livelli di conoscenza; lo stadio più superficiale, quello all'interno del quale non é contemplato (e contemplabile) una differente visione, la possibilità, seppur minima, di un cambiamento (anche minimo) di rotta dalla direzione intrapresa inconsapevolmente.
Scendendo di livello, andando sempre più a fondo, si scopre che l'individuo mette in atto tutta una serie di meccanismi di difesa del soddisfacimento di quei desideri apparenti, in maniera più o meno vigorosa , a seconda del livello, della "portata" del suddetto in questione e di quel bagaglio di partenza già citato.

Si é già parlato in questo blog di NATURA, non è stato mai affrontato, tuttavia, mai l'argomento "sensi" (seppure ci siamo occupati del gusto); i sensi sono fallaci, sempre, poiché sono le interfacce tra "il più dentro di noi e ..tutto il resto, ciò che ci permette di dire che noi siamo ciò che ci circonda e/o viceversa, ciò che permette la teorizzazione di immagini e visioni olistiche della realtà tutta (dunque anche umana); i sensi sono qualcosa di molto "forte", molto "terreno", poiché non veicolati dalla nostra razionalità, non filtrati dalla nostra mente.
E' dunque molto difficile riuscire a capire realmente ciò di cui abbiamo bisogno basandoci unicamente su di essi; noi esseri umani, soprattutto a tutt'oggi, abbiamo la necessità vitale (e entro brevissimo termine!) di riuscire a capire cosa dobbiamo lasciare, a cosa dobbiamo rinunciare (pur continuando ad essere felici), e soprattutto perché.
Se non abbiamo un ritorno che compensi la rinuncia ci teniamo tutto; per noi essere é avere (alla faccia di Fromm e delle filosofie orientali!) e questo é innegabilmente sempre più vero!
L'avere é il possedere cose, oggetti, cibi, che ci permettono di esperire gusti, odori, consistenze, colorazioni, forme, tutte senza raziocinio, dettate solo e soltanto dall'apparente appagamento sensoriale; tutto il contorno é assolutamente bypassabile, anzi, il solo pensarci, a volte, rende le nostre scelte meno "naturali" e noi più lontani dalle nostre beneamate origini.

E allora, sfidiamo noi stessi, le nostre origini, le nostre pulsioni più semplici e grette, liberiamoci dal guscio che ci accompagna da quando siamo giunti, pensiamo che é possibile e auspicabile andare esattamente nella direzione opposta, anche senza traumi, senza menomazioni nette che non sono necessarie.
Proviamo a tendere a qualche cosa che non sia semplicemente possibile, non pensiamo che credere a ciò che ci sembra impossibile sia una perdita di tempo poiché infruttoso e/o controproducente, é esattamente il contrario.

È ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo.
[Michail Alexandrovic Bakunin]