Saturday, March 28, 2009

Scie chimiche, 11 settembre, voli lunari, 2012, bufale e conoscenza. (1a parte)

La rete, che meraviglia! Se solo io fossi nato oggi , forse, non avrei di che rallegrarmi, visto che esiste già. Ma per me cresciuto con l'atari e il commodore64 e l'enciclopedia (quando si trattava di far ricerche) sembra quasi ancora irreale. Eppure c'é ed é "disponibile", ed é per tutte/i (tralasciando che ancora paghiamo per riuscire ad usufruirne...ma la speranza é che in futuro non sia più così!). Nel giro di una ventina di anni (o giù di li) la storia, la scienza , la conoscenza ha fatto più strada che in 4000 anni e più; il crescere sproporzionato di apporti individuali (anche dei non propriamente addetti) a qualsiasi argomento é stato possibile solo grazie alla rete. E così sarà sempre più. Il problema diventa già oggi quello di riuscire ad avere una scrematura adeguata di tutto questo potenziale scibile. Sarebbe necessario, (non come affermano quelli che vogliono mettere il bavaglio all' informazione scomoda, censurando o oscurando), a questo punto (ossia già da ora), creare una sotto-rete, innanzitutto dove si possa cercare informazione vera e non veicolata e non inventata (rischio maggiore in un mondo davvero così sconfinato come questo). La cosa che lascia più sorpresi é la minuzia di particolari addotti, che testimoniano con che lungimiranza e attenzione vengano ri-studiati ed approfonditi tutti gli argomenti che prima della rete erano unicamente appannaggio di pochi e affrontati solo in circoli ristretti; finalmente le notizie (l'informazione) hanno cominciato ad essere un pò più ricche e ormai la mono-disinformazione (tuttavia ancora esistente grazie a vecchie tecnologie purtroppo ancora da molti utilizzate) ha smesso (o meglio smetterà molto presto) di giocare un ruolo egemone tra le persone; ovviamente purché non verranno attuate politiche direzionate a veicolare o a rendere meno libere le informazioni o comunque a vincolare tutti gli sforzi di tutte le migliaia di persone che studiano quotidianamente per il solo amore della conoscenza e che si servono della rete per diffondere i risultati dei loro sforzi.
Non volendo prendere le difese di nessuno e non volendo schierarsi in alcun modo da nessuna parte (se non da quella della verità, della libertà e della conoscenza), perché mai, tuttavia, spesso, viene spontaneo chiedersi ,approdando a blog/siti dove si discutono (scientificamente) teorie e ipotesi ci sono approcci tanto "egoistici"?
Perchè si scredita a tutti i costi il lavoro di quanti si prendono la briga di perdere ore, giorni, mesi, anni su ciò che sta loro a cuore senza guadagnarci mezzo euro?
Perché una domanda diventa il pretesto per scagliarsi l'uno contro l'altro perdendo di vista quell'obiettivo comune che dovrebbe essere la verità?
Se da soli si riesce a raggiungere mete così grandi, quali meraviglie si potrebbero ammirare qualora ci fosse una collaborazione reale di tutte/i? Non si accellerebbero i tempi e non si potrebbe forse pensare di riuscire ad entrare prima in quell'ottica , unica, che ci permetterebbe realmente di pensare davvero ad un nuovo modo di vivere?
Il nocciolo della faccenda dovrebbe essere uno e uno solo : prendere in considerazione sempre ciò che si ritiene vero e giusto e il suo esatto contrario allo stesso tempo; riconoscere che il cambiar idea, parere, opinione é ciò che ci fa crescere davvero (qualora, ovviamente, esistano dei presupposti validi e riconosciuti oggettivamente, senza "caricare" troppo su quella teoria anzichè su quell'altra) ed è ciò che permette alla verità di venir fuori quasi spontaneamente.
Se questo non avviene é solo dovuto all'individualismo umano, che ha bisogno di autoaffermarsi sempre e comunque e non rende le/gli altre/i veramente libere/i di poter capire e conoscere le cose per quello che realmente sono.
Dunque viene quasi da rinunciarci a volte a interagire con questi personaggi, tanto acre si fa la disputa all'interno dei luoghi di discussione, con tanta foga vengono difesi punti di vista (qualsiasi) per il puro piacere di farlo e si rinuncia a voler ottenere risposte e/o spiegazioni necessarie ad una più soddisfacente comprensione.
E allora questo vuole essere anche un invito a tutti i vari bloggers, attivisti, studiosi della rete : l'educazione non é una faccenda formale, bensì un modo di sentire e di percepire, dunque una forma di reale rispetto. Il non deridere, sputare sentenze gratuite, offendere su vari commenti/apporti-individuali é da ricercare nel desiderio di confronto reale, che spesso può essere più utile quando a parteciparvi sono le persone più semplici o dotate di minori informazioni e conoscenze in merito a quanto discusso.
Pensateci, se avete il tempo e il desiderio.
Saluti.