DI RICHARD C. COOK
globalresearch
Quel che colpisce dell’attuale crisi finanziaria è la quasi totale incapacità dei cosiddetti “progressisti” nel comprendere la dimensione di ciò che sta accadendo o quanto di scientemente organizzato si celi dietro di essa. Quanti direbbero infatti che un tale disastro è stato deliberatamente pianificato tramite la creazione e la successiva distruzione della bolla finanziaria degli ultimi dieci anni?
Il sistema finanziario crea la bolla ogni qualvolta gonfia il costo dei beni molto al di sopra del loro reale valore di creazione o di mantenimento della ricchezza e quando la bolla scoppia il valore di tali beni precipita. E’ a questo punto che quelli in possesso di liquidità possono acquistare tali beni a un prezzo stracciato e quando infine il disastro finisce, il risultato è una maggiore concentrazione della ricchezza. Il ricco è diventato più ricco e la gente comune si ritrova in una condizione di indebitamento profonda, di maggiore povertà e con la pressione ad assecondare i desideri dei padroni della finanza.
I "progressisti" pensano che il sistema debba essere “riformato”, ma forse il sistema bancario necessita in realtà di essere ri-regolato o addirittura nazionalizzato. Magari potessero le famiglie a rischio di perdere la casa ottenere una rata del mutuo ridotta grazie a una sentenza del tribunale civile. Magari fosse lo stato e non il settore privato il gestore del prestito scolastico per studenti.
Ci resta difficile ammettere che è il sistema stesso ad essere totalitario, perché strutturato al fine di esercitare un controllo totale sulla vita delle persone. Siamo infatti abituati a utilizzare una tale etichetta quando pensiamo ad anacronismi della storia quali il comunismo o il fascismo e non riusciamo invece a vedere che il capitalismo finanziario globale e i governi che lo proteggono, lo rendono possibile, o addirittura lo gestiscono sono anch’essi totalitari.
Ciò è accaduto nel corso di quest’ultimo anno ovvero l’apparente collasso del sistema finanziario e il suo soccorso tramite massicci interventi pubblici, è parte di un modello che dura da decenni se non addirittura da secoli. Il modo in cui i cosiddetti controllori operano fu stabilito nel 1967 tramite il The Report from Iron Mountain ["Rapporto di Iron Mountain", ndt], del quale una copia segretamente acquisita fu pubblicata dal Dial Press. Si trattava di uno studio realizzato da un gruppo di accademici e di analisti che si incontrarono in una struttura segreta dell’Hudson Institute in New York.
Il rapporto iniziava definendo la guerra il principio organizzativo fondante di ogni società. Lo studio sosteneva che, “la guerra stessa è il sistema sociale essenziale, al cui interno, altre modalità di organizzazione sociale confliggono o cospirano. Essa infatti è il modello che ha governato la maggior parte delle società umane conosciute fin qui”.
Il rapporto precisava inoltre che “l’autorità principale di uno stato moderno verso i suoi cittadini risiede nella sua guerra tra poteri” e ogni cedimento di volontà da parte della classe dominante condurrebbe a una “vera e propria destabilizzazione dell’istituzione militare”. L’effetto sul sistema, continuava il rapporto, sarebbe “catastrofico”.
La pubblicazione dello studio ebbe un impatto enorme in quanto coincise anche con l’inizio delle proteste conto la guerra del Vietnam. Le autorità governative non rilasciarono mai alcun commento ufficiale e successivamente il rapporto fu dimenticato dalla storia ma certamente, alcune delle sue parti, sono più che mai attuali nel 2009.
Il rapporto infatti sottolineava come la popolazione civile di un paese progredito potesse essere controllata persino in assenza di una guerra di larga scala che ne devastasse la vita quotidiana. Uno dei metodi era definito come segue: “Un…possibile surrogato per il controllo di nemici potenziali della società è la reintroduzione, in forme coerenti con la tecnologia moderna e con i processi democratici, della schiavitù…La creazione di sofisticate forme di schiavitù può divenire un requisito assoluto per il controllo sociale…” (Citazione di Jim Marrs, Rule by Secrecy, 2000).
Oggi assistiamo alla creazione di tali “sofisticate forme di schiavitù”. In quale altro modo di dovrebbe definire un sistema che soggioga la popolazione attraverso debiti personali e familiari pazzeschi; l’incessante allargamento del gap tra ricchi e tutti gli altri; la continua erosione della liberta personale giustificata come necessaria dalla lotta al “terrorismo”; la costante espansione dei poteri assegnati agli organi militari e di polizia; il ricorrente utilizzo delle intercettazioni ambientali; la totale assenza di responsabilità da parte della classe politica disonesta o addirittura criminale; l’esclusivo utilizzo dei mass media per la diffusione della propaganda di regime, etc. Nulla di tutto ciò sembra essere diminuito durante l’amministrazione di Barack Obama. La ripresa economica che Obama sta operando attraverso un massiccio programma Keynesiano di interventi pubblici è infatti considerata dagli economisti come quella del 2002-2005, un’altra che non produrrà posti di lavoro e in quest’ottica sia chi è disoccupato che chi teme diventarlo è facile da controllare. A questo si aggiunga la serie di guerre permanenti in terra d’Asia istigate da George W. Bush per il controllo delle risorse e come leva geopolitica nei confronti di Russia e Cina che infatti continuano a pieno ritmo.
Fonte: www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=13551
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GLOSSTAR
Il sistema finanziario crea la bolla ogni qualvolta gonfia il costo dei beni molto al di sopra del loro reale valore di creazione o di mantenimento della ricchezza e quando la bolla scoppia il valore di tali beni precipita. E’ a questo punto che quelli in possesso di liquidità possono acquistare tali beni a un prezzo stracciato e quando infine il disastro finisce, il risultato è una maggiore concentrazione della ricchezza. Il ricco è diventato più ricco e la gente comune si ritrova in una condizione di indebitamento profonda, di maggiore povertà e con la pressione ad assecondare i desideri dei padroni della finanza.
I "progressisti" pensano che il sistema debba essere “riformato”, ma forse il sistema bancario necessita in realtà di essere ri-regolato o addirittura nazionalizzato. Magari potessero le famiglie a rischio di perdere la casa ottenere una rata del mutuo ridotta grazie a una sentenza del tribunale civile. Magari fosse lo stato e non il settore privato il gestore del prestito scolastico per studenti.
Ci resta difficile ammettere che è il sistema stesso ad essere totalitario, perché strutturato al fine di esercitare un controllo totale sulla vita delle persone. Siamo infatti abituati a utilizzare una tale etichetta quando pensiamo ad anacronismi della storia quali il comunismo o il fascismo e non riusciamo invece a vedere che il capitalismo finanziario globale e i governi che lo proteggono, lo rendono possibile, o addirittura lo gestiscono sono anch’essi totalitari.
Ciò è accaduto nel corso di quest’ultimo anno ovvero l’apparente collasso del sistema finanziario e il suo soccorso tramite massicci interventi pubblici, è parte di un modello che dura da decenni se non addirittura da secoli. Il modo in cui i cosiddetti controllori operano fu stabilito nel 1967 tramite il The Report from Iron Mountain ["Rapporto di Iron Mountain", ndt], del quale una copia segretamente acquisita fu pubblicata dal Dial Press. Si trattava di uno studio realizzato da un gruppo di accademici e di analisti che si incontrarono in una struttura segreta dell’Hudson Institute in New York.
Il rapporto iniziava definendo la guerra il principio organizzativo fondante di ogni società. Lo studio sosteneva che, “la guerra stessa è il sistema sociale essenziale, al cui interno, altre modalità di organizzazione sociale confliggono o cospirano. Essa infatti è il modello che ha governato la maggior parte delle società umane conosciute fin qui”.
Il rapporto precisava inoltre che “l’autorità principale di uno stato moderno verso i suoi cittadini risiede nella sua guerra tra poteri” e ogni cedimento di volontà da parte della classe dominante condurrebbe a una “vera e propria destabilizzazione dell’istituzione militare”. L’effetto sul sistema, continuava il rapporto, sarebbe “catastrofico”.
La pubblicazione dello studio ebbe un impatto enorme in quanto coincise anche con l’inizio delle proteste conto la guerra del Vietnam. Le autorità governative non rilasciarono mai alcun commento ufficiale e successivamente il rapporto fu dimenticato dalla storia ma certamente, alcune delle sue parti, sono più che mai attuali nel 2009.
Il rapporto infatti sottolineava come la popolazione civile di un paese progredito potesse essere controllata persino in assenza di una guerra di larga scala che ne devastasse la vita quotidiana. Uno dei metodi era definito come segue: “Un…possibile surrogato per il controllo di nemici potenziali della società è la reintroduzione, in forme coerenti con la tecnologia moderna e con i processi democratici, della schiavitù…La creazione di sofisticate forme di schiavitù può divenire un requisito assoluto per il controllo sociale…” (Citazione di Jim Marrs, Rule by Secrecy, 2000).
Oggi assistiamo alla creazione di tali “sofisticate forme di schiavitù”. In quale altro modo di dovrebbe definire un sistema che soggioga la popolazione attraverso debiti personali e familiari pazzeschi; l’incessante allargamento del gap tra ricchi e tutti gli altri; la continua erosione della liberta personale giustificata come necessaria dalla lotta al “terrorismo”; la costante espansione dei poteri assegnati agli organi militari e di polizia; il ricorrente utilizzo delle intercettazioni ambientali; la totale assenza di responsabilità da parte della classe politica disonesta o addirittura criminale; l’esclusivo utilizzo dei mass media per la diffusione della propaganda di regime, etc. Nulla di tutto ciò sembra essere diminuito durante l’amministrazione di Barack Obama. La ripresa economica che Obama sta operando attraverso un massiccio programma Keynesiano di interventi pubblici è infatti considerata dagli economisti come quella del 2002-2005, un’altra che non produrrà posti di lavoro e in quest’ottica sia chi è disoccupato che chi teme diventarlo è facile da controllare. A questo si aggiunga la serie di guerre permanenti in terra d’Asia istigate da George W. Bush per il controllo delle risorse e come leva geopolitica nei confronti di Russia e Cina che infatti continuano a pieno ritmo.
Nulla di tutto ciò è casuale. E come il The Report from Iron Mountain illustrava quattro decenni fa, è ciò che è stato pianificato da sempre.
Richard. C. CookFonte: www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=13551
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GLOSSTAR
1 comment:
Great postt thank you
Post a Comment