Non é certo una questione di destra e sinistra (almeno non per quello che si intende ormai in italia con questi termini) se i governanti parlino e si occupino e auspichino o meno alle questioni fondamentali (ecologia, assistenza sociale, sostenibilità, etc), alle idee linea base che servirebbero a migliorare davvero la vita della maggior parte delle persone-cittadini; non é certo un affare che si possa relegare ad un'area politica anziché ad un'altra il fatto che certi termini e certe idee rimangano cristallizzate li dove sono state create anni luce orsono.
Un caso per tutti é quello del PIL (prodotto interno lordo), ancora oggi utilizzato da tutti e considerato come l'indice di progresso e felicità del paese : certamente esso é un dato indicativo, che fornisce un numero da non sottovalutare senza dubbio ma che da solo davvero poco lascia sperare a noi semplici cittadini che vorremmo vedere davvero migliorare la qualità di vita nelle nostre città.
Avete mai sentito qualcuno dei politici che si sono susseguiti negli ultimi anni al governo parlare di Indice di Sviluppo Umano, GPI, di FIL, di ISEW, di Decrescita Felice ?
Avete mai ascoltato un discorso di qualcuno di questi politici-furbetti far anche solo minimamente riferimento a concetti quali quelli di autosufficienza, o di energie alternative (a parlare di queste ogni tanto qualcuno ci prova ma per una pura questione di consenso elettorale), o di impronta ecologica, o di capacità bioproduttiva?
Eppure stiamo parlando di concetti ormai non più nuovissimi, ne parlava Bob Kennedy negli anni sessanta, in alcuni stati (anche eurpoei) sono addirittura già alcuni anni che si applicano praticamente, anche se certamente in forme prototipali (vedi il Canada); uno stato quale il Bhutan (con tutte le limitazioni del caso) se ne é fatto portavoce; la stessa Francia ne é diventata ultimamente un esempio per molti, anche se con tutte le evidenti contraddizioni appendici (vedi, primo fra tutti, il ricorso all'energia nucleare).
Non da ultimo c'é da considerare poi che in Italia vive uno dei precursori mondiali (tanto da essere un punto di riferimento per moltissimi) dell'attuazione pratica di questi concetti; per fortuna c'é qualcun altro (che si può condannare o meno per scelte di altro genere) che raccoglie questi input e a suo modo da loro un'ulteriore voce sulla rete.
Dunque questo articolo vuole essere soprattutto un invito per tutte/i coloro che hanno deciso di NON opporsi a questo stato di cose, al sistema (partitico-politico) così concepito, organizzato e imposto, e che dunque si recano alle urne imperterriti a votare illusoriamente i propri rappresentanti in parlamento; per poter meglio discernere nel mucchio se una persona/politico é da preferire o meno, se amministrerà la cosa pubblica in maniera adeguata, se penserà davvero al bene del proprio paese e dei propri concittadini, a parte un sacco di altre cose, consigliamo di non perdere di vista questi elementi fondamentali : diffidate quando chi vorreste eleggere non ne fa espressamente menzione e si affida a indici e parametri ormai obsoleti.
E' semplicemente una delle solite strategie (anche queste ormai belle che superate, agli occhi di chi ha un minimo di intelligenza) che serve, tanto per cambaire, a portare acqua al proprio mulino, a prendere per il culo la gente e a fare di tutto affinchè il paese non si sviluppi e continui a permanere in una vera e propria occulta (ma non troppo) dittatura.