Tuesday, May 01, 2007

Specismo, Razzismo, Sessismo




(quale chiave di interpretazione?)

Immaginare che ci sia un substrato comune da cui si originano e prendono forza questi tre termini non é difficile, seppur in maniera superficiale : più complicato é riuscire DAVVERO a delinearlo univocamente. Bisogna però porre molta attenzione alle facili spiegazioni che concorrono al rendere semplicistiche le differenze tra i suddetti concetti a cui si vuol far riferimento. Sarebbe troppo semplice dire che l'essere umano ha cominciato a discriminare PRIMA quella specie o PRIMA quella etnia o PRIMA quel genere e da li tutti gli altri.

Secondo Marco Maurizi "l’evento storico che è alla base dello specismo, del sessismo e del razzismo è il sorgere della contrapposizione tra spirito e natura. Questa separazione dalla natura e la nascita dell’illusione di una realtà spirituale superiore alla natura sono alla base dello specismo, del sessismo e del razzismo. Di volta in volta l’uomo considera sé come rappresentante dello spirito e proietta sull’altro l’inferiorità della natura non-spirituale (gli animali, la donna, le altre “razze”)." (1)

Tuttavia é davvero difficile dire se e come questo processo si sia attivato e in che direzione (ossia da dove a dove) sia andato. E difficile decretare se sia nato prima lo specismo, il sessimo o il razzismo. Certamente la differenza che balza subito agli occhi->e alla mente é che, mentre il sessimo e il razzismo sono relativi al rapporto essere umano/essere umano, lo specismo a quello essere numano/altro-essere-vivente.

"La domanda che ci poniamo è allora la seguente: non è più probabile che sia stata la pratica della schiavitù umana a desensibilizzare nei confronti della schiavitù animale, piuttosto che il contrario? Ciò che si ha il coraggio di fare all'altro uomo, non si ha alcuno scrupolo a perpetrarlo nei confronti dell'animale; laddove l'uomo diventa cosa, l'animale è già ridotto a una res nullius. Non ci vuole molta immaginazione a dire che l'uomo è diverso dalla renna e fondare su questo una gerarchia di valori. Molto più difficile è arrivare a concepire che tra uomo e uomo sussista una differenza altrettanto radicale. Si obietterà: ma proprio per questo sosteniamo che per arrivare a concepire la differenza razziale è necessario prima passare per la differenza di specie. Ma con eguale ragione si potrebbe dire: solo laddove l'uomo arriva a porre una differenza radicale tra esseri in tutto e per tutto simili ha gli strumenti concettuali per porre un abisso tra sé e il resto del mondo animale." (2)




1 comment:

Anonymous said...

in passato i guerrieri cacciavano per tenersi allenati a uccidere in caso di guerra :(