Wednesday, April 30, 2008

CAMBIAMENTI, RESISTENZA, CONOSCENZA.

“Destra e sinistra non esistono. Esiste un gruppo di affari. L'Italia è il suo business. Le nostre tasse sono le sue entrate.

I media sono la sua voce. Non esistono giornalisti buoni e giornalisti cattivi.Esiste l'informazione di regime.

E' solo una questione di sfumature tra l'Unità e il Giornale, tra il Tg1 e il Tg5. Non esistono giornalisti, esistono persone che hanno il coraggio di manifestare la verità e diventano eroi, star, cittadini sotto scorta. Esistono persone che scrivono, parlano, comunicano. Si chiamano uomini e donne. Esiste l'ordine naturale di chi sa leggere, scrivere, parlare e usa queste sue capacità per descrivere il mondo. Nessuno è un giornalista, tutti siamo giornalisti. In Rete tutti siamo giornalisti. I giornali e le televisioni sono il passato.”

Questo é il comunicato politico n°10 postato sul sito/blog di Beppe Grillo il 28 Aprile 2008, qualche giorno dopo il v-day, il ballottaggio per le amministrative di roma e lazio, le politiche conclusesi con la vittoria del pdl e la scomparsa (parlamentare) della cosiddetta sinistra estrema (!).Sembra tutto condivisibile, tanto che qualcuno lo affermava già da un pezzo ormai, e lo stesso grillo solo l'anno scorso parlava di abolizione del partitismo.Non volendo dar certo il merito (UNICO) al comico/giornalista genovese, certo è che lui e i suoi esistono e fanno breccia, non si può certo negarlo, tanto da riuscire anche a far compromessi e collaborare con figure invece ancora addentro a quel sistema che loro stessi condannano e questo é importante, innovativo, svecchiato e non INCOERENTE come vogliono i più : l'essere “fedeli alla linea” (oggi più che mai) non ha davvero senso, in un verso o in un altro, la cosa importante, anzi fondamentale, é la collaborazione, per quanto possibile allo scopo di perseguire obiettivi comuni, ma sopratutto pragmaticamente significativi; in sostanza riuscire a rivoluzionare lo stato di cose che perdura ormai da troppo tempo e di cui TUTTI (a parte quelli che hanno sempre magnato e che continuerebbero a magnare grazie al sistema che permette loro di farlo) si sono davvero stufati.Il sottoscritto ricorda che già dieci anni fa (ma anche prima!) eravamo già in molti a non riuscire davvero a capire perché bisognava continuare ad eleggere dei rappresentanti di liste con colori e simboli che erano quanto di più lontano dall'idea più “giusta” di politici e politica.

Ricordo quando si parlava per la prima volta di “tecnici” che avrebbero dovuto mettere a posto l'italia; ricordo quando qualcuno ha pensato di tirarli fuori dal cilindro questi presunti tecnici e ricordo che fine hanno fatto loro e i soldi degli italiani.E allora parliamo piuttosto di operai specializzati anziché di tecnici : chi può agire nella maniera migliore é certamente colui o colei che sa dove mettere le mani, si, ma sa anche, essendo dotato/a della massima umiltà possibile, che ciò che sta facendo lo sta facendo per se stesso/a e per tutti i propri concittadini e concittadine; questo dovrebbe costituire da solo un compenso ben + alto di qualsiasi remunerazione pecuniaria.

Destra e sinistra sono parole che un tempo, forse, avevano di che esistere ( ma questo é un discorso troppo lungo per poter essere esautorato hic et nunc ), oggi é tutto abusato, riciclato (MALE!) e tutto perde pezzi da ogni lato e noi continuiamo come sciocchi automi al servizio di chi comanda (ancora!) a riappiccicare questi pezzi, a tenerli con le mani e i piedi, senza stancarci, non sapendo che così facendo logoriamo noi stessi e gli altri e impieghiamo le nostre energie nel peggiore dei modi.E allora, senza troppo schierarci ne per uno per per l'altro, siamo concreti e pratici : le cose da fare ci sono eccome, e sono così tante che davvero non se ne vede ne l'inizio ne la fine ormai; l'unica cosa da fare è buttarcisi dentro, tanto per cominciare, e ottenere dei risultati che non siano solo apparenti e che non nascondano dietro null'altro (come di solito accade dalle nostre parti!).

E ci sono cose da criticare, chiunque le faccia o le dica, e c'é di che indignarsi e incazzarsi, senza pensare di indorare pillole solo perché hanno un rivestimento gradevole alla nostra vista (i nostri sensi ci ingannano sempre!); ma c'é anche la storia e la memoria senza le quali non si va davvero da nessuna parte, senza le quali non si può pensare di crescere civilmente poiché senza di ciò scomparirebbero le esperienze (passate), già vissute da qualcun altro, e il riviverle sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti del dolore di chi l'ha provato senza poter far nulla (o potendo far molto poco!) nonché una perdita di tempo nella direzione del miglioramento personale e civile.

E se dire qualcosa in un contesto in cui sembra tutto fermo, impantanato, vuol dire fare i rivoluzionari allora viva la rivoluzione e chi la fa. Andare avanti, soffrendo quasi ad ogni passo ci consente di diventare sempre più forti e si é tanto + forti quanto più si riesce a resistere.

E resistere é più facile quando non siamo soli e quando sappiamo e vediamo che non siamo gli unici ad avere questa necessità (vitale). Dunque, innanzitutto, partiamo dalla verità, facciamola conoscere a tutti, bambini o vecchi, esigiamo libertà di espressione per tutti e tutte, libertà di partecipazione per tutti e tutte, libertà di mandare al diavolo chiunque se lo meriti.

La conoscenza la fanno le persone, non pochi o poche. La conoscenza é il mezzo che ci permette di sapere e addirittura prevedere. La conoscenza non esiste se qualcuno la veicola. Combattiamo coi denti e col sangue la censura e qualsiasi forma di coercizione, ovunque questa sia e non abbiamo paura di essere "contro" ciò che ci sta più vicino : senza la critica e l'opposizione non può esserci cambiamento!


RESISTTOEXIST!


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