Thursday, June 04, 2009

IL SETTIMO CONTINENTE.

Siamo a quota 12 : il 2009 é l'anno che celebra il dodicesimo compleanno della scoperta, durante una regata, da parte dell' "ex" miliardario Charles Moore, ora oceanografo e fondatore dell'Agalita Marine Research Foundation, del cosiddetto settimo continente, ossia di quell'immensa distesa di rifiuti che si estende nell'Ocenao Pacifico "a chiazze" su si una superficiale totale del diametro di circa 2500 km quadrati e dello spessore di circa 30 metri, di un peso stimato di circa 100 milioni di tonnellate; l'enorme continente è solitamente diviso in due grossi/e blocchi/discariche e si sarebbe formato a partire dagli anni 50 e verrebbe continuamente alimentato dagli scarti che provengono per il 20% da navi e dalle piattaforme petrolifere e per l'80% direttamente dalla terraferma principalmente grazie ad una particolare corrente oceanica chiamata North Pacific Gyre (Vortice del Nord Pacifico), un sistema formato da quattro correnti oceaniche (quella del Nord Pacifico, quella della California, la nord equatoriale e la Kuroshio,) localizzato tra l'equatore e il 50˚ di latitudine nord.
Se ne é parlato negli anni passati , ogni tanto "i media" (alcuni, pochissimi) se ne sono anche occupati; sia in Italia che all'estero, dovrebbe esser passato anche una mezza volta per la tv di stato (ovviamente niente a che vedere con quella online!) ma niente di più, come succede SEMPRE con le verità scomode o difficilmente gestibili.
E' solo negli ultimissimi tempi, pare, che ci stia davvero muovendo a far qualcosa per cercare di capire cosa é realmente possibile fare (e se é davvero possibile!) ed eventi come quello del Plastiki o dello Junk riportano in primo piano (quando si dà loro il minimo spazio disponibile) la notizia; soprattutto grazie a quest'ultima spedizione alcuni scienziati hanno studiato di persona la composizione dell'immensa discarica ed hanno voluto provare a far capire all'opinone pubblica e alla comunità scientifica che l'entità del problema é di proporzioni incommensurabili, considerando che il settimo continente cresce di ora in ora sempre più, in maniera inarrestabile.
E da pochissimo disponibile anche una testimonianza video (finalmente) girata grazie alla spedizione Alquita del 2008.
Ora non ci sono davvero più scuse ; se non ci salviamo é perché non lo abbiamo voluto.

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